Egilberto Martufi, il campione di Lanuvio - itLanuvio

itLanuvio

Lanuvini di ieri NOI LANUVINI

Egilberto Martufi, il campione di Lanuvio

Egilberto Martufi, il campione di Lanuvio

Più di dieci anni fa ho deciso di abitare a Lanuvio, mi piaceva la posizione, i suoi vicoli, le sue piazzette nascoste, il paese tutto raccolto sulla collina, a dominare la pianura pontina. E avendo deciso di abitare qui mi ripromisi di procedere, passo dopo passo, alla conoscenza del luogo, delle tradizioni, delle persone. Rimasi affascinato dalle radici storiche e dalle origini così antiche del paese, e soprattutto dal fatto che molti personaggi illustri della storia italiana nacquero proprio qui, a Lanuvio. Alcune vie e piazze sono dedicate a loro, e mi domandai, non essendo Civitano, chi fosse colui che spinse l’amministrazione locale quasi una trentina di anni fa ad intitolare con il suo nome lo stadio: Egilberto Martufi. Grazie alla preziosa collaborazione di alcuni concittadini lanuvini ho appreso molto di lui, all’epoca chiamato da queste parti Norberto.

Nacque a Lanuvio il 5 maggio del 1926, all’epoca le famiglie trovavano sostentamento attraverso il lavoro in campagna, attività che divenne ben presto per Egilberto la propria occupazione principale. Cominciò sin da giovanissimo a praticare sport, alternando per quanto possibile il lavoro nei campi con la passione per la corsa. Egilberto aveva uno suo stile che lo rendeva unico. Non era dotato di un’ampia e potente falcata, come altri grandi interpreti dell’epoca, al contrario aveva un passo corto. Ma questo non rappresentò mai per lui un limite. La sua forza era tutta nella rapidità e nel ritmo costante che sapeva, con intelligenza e forza di volontà, imprimere alla sua corsa. Gli avversari venivano battuti sulla distanza perché non riuscivano a tenere il passo imperturbabile del campione lanuvino.
A 18 anni, nel 1944, Egilberto vinse la sua prima corsa alla Sagra dell’Uva e del Vino di Marino. E da quella data in poi i successi furono innumerevoli. Vinse nel ’51 il Campionato di Maratonina a Pescara ed il Giro Podistico di Napoli. Sempre nel 1951 partecipò ad una gara di atletica a Catania, in occasione del Trofeo di Sant’Agata, arrivando primo con un arrivo trionfale a Piazza Duomo. Nel ’52 vinse la Prima Maratona di Venezia. I successi si susseguirono nel corso degli anni: vinse la Maratona di San Prisco (20 km), la Maratona di Adelfia (20 km), il giro di Potenza (11 km) ed il giro di Matera (12 km). Sempre nel 1952 fece parte della squadra italiana che disputò le Olimpiadi estive ad Helsinki, da dove sfortunatamente fu costretto a ritirarsi.

Egilberto Martufi in gara

All’età di 25 anni Egilberto era diventato un campione autentico, un giornale sportivo dell’epoca lo definiva il maratoneta più forte d’Italia. Il contesto di quegli anni non era minimamente paragonabile a quello odierno. Oggi gli atleti di livello vivono i loro successi sportivi coccolati dalle proprie federazioni, stipendiati, per non parlare poi delle sponsorizzazioni e dello sfruttamento dell’immagine. Negli anni di Egilberto tutto questo non avveniva e non era possibile vivere di solo sport. Il CONI tuttavia si accorse dell’immenso tesoro che si celava dietro quella passione genuina e per tutelare Egilberto e non disperdere le sue energie dietro il lavoro logorante della terra gli propose un lavoro. Ma il campione lanuvino non ebbe un buon rapporto con la federazione e preferì continuare ad alternare gli allenamenti con il lavoro sui campi.

 

Egilberto Martufi in gara

La sua grandezza non fu legata solo alle vittorie sportive. Egilberto divenne infatti un simbolo, un’icona, un esempio da seguire e da imitare, sia sul piano sportivo che su quello morale. Si rese attivo  firmando due petizioni, una contro le armi nucleari e l’altra, l’Appello di Berlino, contro la guerra.
Se oggi fosse ancora un giovanotto lo vedremmo correre infaticabile lungo le strade del suo amato paese, probabilmente anche lungo la pista di atletica dello stesso stadio. Si allenerebbe per vincere, per competere, per primeggiare. Lo vedremmo ancora oggi correre con tenacia, seguito dal suo amico Oreste Renzi, che era solito accompagnarlo negli allenamenti con la sua vespa, fino a Roma, andata e ritorno. Di lui oggi rimane il ricordo di un grande uomo, un grande atleta, un maratoneta, con una immensa resistenza fisica e con la voglia di vincere negli occhi, il ricordo di un uomo di cui andare fieri perché nacque proprio qui, a Lanuvio.

Egilberto Martufi, il campione di Lanuvio ultima modifica: 2018-02-26T16:02:07+01:00 da Andrea Galati

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top