Chi è nato da queste parti non può non conoscere le ramoracce. La campagna intorno a Lanuvio ne è quasi totalmente infestata. Ed è assolutamente una piacevolissima infestazione.
La pianta
Si tratta di una pianta che nasce spontanea a ridosso dei terreni coltivati, sotto gli uliveti, vicino alle vigne o nei prati incolti. Cresce praticamente dappertutto. Tutte le generazioni che hanno vissuto qui hanno imparato a riconoscere, raccogliere e cucinare questa pianta che oltre ad essere gradevolissima ha anche delle interessanti proprietà per la salute. Il nome scientifico è Raphanus raphanistrum, ed erroneamente viene accostato ad una varietà di broccoletto selvatico, anch’esso diffuso nella campagna lanuvina. In realtà con la famiglia dei broccoletti non ha assolutamente nulla a che fare. Le ramoracce sono una varietà di rafano selvatico, se ne colgono le foglie giovani o le cime prima che fioriscano. In antichità i romani usavano questa pianta per curare la tosse ed il raffreddore, o per stimolare la digestione. In passato era possibile trovarle anche nei mercati rionali di Roma, negli anni sessanta veniva considerata la verdura della vignarola, cioè della contadina che proveniva dalle vigne dei Castelli Romani. Poi con il passare del tempo è andata scomparendo dai banconi, sostituita da altre verdure comuni, probabilmente più semplici da coltivare, da raccogliere e di sicuro più remunerative.
Le ramoracce in cucina
In cucina contribuisce a rendere preziosi alcuni piatti, viene lessata in poca acqua e ripassata in padella con aglio e peperoncino, proprio come si fa da queste parti con i broccoletti selvatici o la cicoria. La verdura così cucinata diventa ottima per accompagnare patate, fagioli o salsicce.
Il valore di un prodotto semplice
Le ramoracce fanno parte della cultura contadina e culinaria della campagna lanuvina, uno di quei prodotti spontanei che la ricchezza di questa terra sa offrire da sempre, e che, per quanto possa sembrare semplice o banale, non dovrebbero essere sottovalutate. Per un lanuvino mangiare un panino servito con salsiccia e ramoracce magari sotto gli ulivi, durante una pausa dalle fatiche per la raccolta delle olive, può sembrare un fatto normale, quotidiana semplicità. Per un turista del nord Europa invece potrebbe essere un’esperienza indimenticabile, impreziosita magari da un buon bicchiere di vino, che guarda caso non manca da queste parti.